Ai piedi del Colle Mataruffo, a circa 100 m s.l.m., sulla sponda destra del fiume Esaro, sorgono le Terme di Spezzano Albanese. Al centro della ricca e interessante zona archeologica della Magna Grecia, lo stabilimento termale è immerso in un ameno paesaggio, ricco di pini, eucalipti, querce, castani, olivi e viti. «La tradizione popolare fa risalire le origini delle sorgenti minerali di Spezzano Albanese ai tempi della Magna Grecia». Dopo secoli di oblio, nel 1830 esse vengono riscoperte con il loro utilizzo in senso purgativo. Da allora le fonti saranno conosciute come “ujtsufrinjë” (acqua solforosa).
Le virtù delle acque sorgive spezzanesi ottennero fama durante l’epidemia di colera del 1837, attirando centinaia di persone da tutta la Calabria. Ciò interessò anche l’Accademia Cosentina, cosicché nel 1842 venne pubblicata una relazione del prof. Vincenzo Colosimo. Terminato il primo conflitto mondiale, si interessò alle sorgenti termali Vincenzo Piro, un uomo ricco di Aprigliano (CS), sofferente di fegato. Dopo aver sperimentato personalmente le virtù mediche delle fonti nell’estate del 1922, le comprò allo scopo di far sorgere una stazione termale (1924). Col tempo lo stabilimento è andato ampliandosi, fino a raggiungere le condizioni attuali.
Dagli esami scientifici risultano quattro qualità di acque termali: acqua delle Grazie (conosciuta un tempo come Acqua Santa), acqua di S. Adriano, acqua del Principe e acqua della Mensa, ciascuna rispondente a determinate esigenze curative. Inoltre, oggi è possibile usufruire anche di cure inalative per problemi di otorinolaringoiatria nonché di vari altri servizi medici.
Oltre a benefici per la salute, le Terme di Spezzano Albanese, col Parco delle Terme, possono offrire un ambiente ospitale ed ameno per chi desidera riposare, rilassarsi e godere delle bellezze della natura nonché della confortevole e ampia piscina all’aperto, che diviene nelle giornate estive meta ambita da spezzanesi e turisti in cerca di refrigerio e divertimento.