Storia

Come dimostrano le numerose testimonianze archeologiche, il territorio di Spezzano Albanese fu abitato fin dalla preistoria. In seguito, la zona fu colonizzata prima dai Greci e poi dai Romani. Verso la metà del XI secolo, si assistette alla discesa dei Normanni, i quali lasciarono un segno tangibile della propria presenza nelle architetture del Castello di Scribla e di Torre Mordillo.

Già dal XV secolo, si hanno notizie della presenza di un casale denominato “Spezzano” che, abbandonato a causa di una catastrofe naturale (1456), fu ripopolato da profughi albanesi che si stabilirono inizialmente attorno alla chiesa della “B. V. di Spizzano” (oggi S. Maria delle Grazie).

Nel 1668, dall’originario rito bizantino orientale, portato con sé dai Balcani, gli spezzanesi furono costretti dai maggiorenti locali a passare al rito latino, modificando gran parte delle proprie abitudini e tradizioni.

Nel 1811, “Spezzano” (in albanese “Spixana”) prese l’attuale denominazione di “Spezzano Albanese” e divenne capoluogo mandamentale con uffici statali e gendarmeria.

Nel 1818, fu terminato il selciato della nuova strada Consolare delle Calabrie (oggi S.P., ex S.S. 19) che, attraversando il paese, portò sviluppo economico e incrementò il numero della popolazione residente.

Subito dopo il periodo napoleonico, si diffusero le idee risorgimentali che sfociarono, tra il 1848 e il 1860, nella partecipazione di tutta la popolazione ai moti liberali. Spezzano fu più volte campo di battaglia. Nel 1859, fu organizzato un reparto della Guardia nazionale, che prese parte alla spedizione dei Mille. Lo stesso Garibaldi, nella sua marcia trionfale, passò per la cittadina arbëreshe (1 settembre 1860) e si trattenne a riposare alcune ore presso palazzo Chefalo.

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