La tradizione dolciaria spezzanese ruota fondamentalmente attorno a due momenti principali del ciclo dell’anno, Natale e Pasqua. Durante queste festività vengono preparati e mangiati vari tipi di dolci, che appartengono prettamente alle usanze spezzanesi e, pertanto, possono essere degustati solo a Spezzano.
I dolci del periodo natalizio sono, in maggior parte, fritti. Kanarikulit sono dolci di forma allungata fatti con farina, uova, lievito, zucchero, olio e vino, quindi conditi con miele. Così anche qinullilet, mezze lune di pasta frolla riempite di mostarda fatta in casa, e veqarelet, ciambelline di farina, acqua e lievito, che possono essere addolcite con zucchero. A differenza dei dolci precedentemente citati, la xhurxhullea, dolce di sesamo, miele, zucchero e mandorle, è cotta in pentola. Amalgamata e addensata a fuoco lento, viene poi posta a raffreddare e indurisce. Solitamente, viene servita a tranci su foglie di arancio o limone. Non direttamente legata al periodo natalizio, ma sicuramente dolce invernale, è la shurubeta: neve condita con mosto cotto o spremuta d’arancio.
Al periodo pasquale fanno riferimento sia kulaçi che kucualli. Entrambi sono fatti con un impasto di farina, uova, lievito e vino. Il primo ha una forma di treccia arrotolata a ciambella, con quattro uova inserite nell’impasto prima della cottura al forno, il secondo è intrecciato attorno ad un uovo, a formare simbolicamente un putto. Secondo la tradizione, è possibile mangiare questi dolci solo quando le campane della chiesa hanno già annunciato la Risurrezione.
Mustacualli è il dolce tipico del matrimonio a Spezzano Albanese. Il suo impasto, composto di farina, tuorlo d’uova e miele (facoltativamente le mandorle), è steso su uno spianatoio metallico a formare un rettangolo orlato (standard 100 x 50 cm). All’interno del rettangolo sono disegnati con la pasta vari motivi ornamentali, specie floreali, e vanno lasciati tre buchi ovali nel centro. Il tutto, dopo essere stato cotto al forno, viene ornato con glassatura di zucchero e confetti di vari colori. Questo dolce assume una funzione particolare all’interno dei festeggiamenti per le nozze, in quanto i due novelli sposi si disputano il dolce tirandolo ciascuno (l’uomo con una sola mano e la donna con entrambe) verso di sé. Chi ne otterrà la parte maggiore, avrà ottenuto simbolicamente il comando sulla famiglia ma, poiché è sempre la famiglia della sposa a preparare il dolce, è “solito” che sia la sposa a vincere questo simbolico conflitto, a significare che la donna, nella famiglia spezzanese ha un ruolo di rilievo.