Tutte le donne spezzanesi imparano, sin da bambine, l’arte del ricamo e dell’uncinetto, per poter confezionare con le proprie mani il corredo di nozze. Questi lavori le impegnano per anni, tenendole per varie ore al giorno al “telaietto” (tillarjeti), una struttura di legno rotonda di piccole dimensioni su cui viene fissata la stoffa da ricamare e intagliare. Un ricamo particolare era quello eseguito sui merletti di tulle (mbërlleta) della camicia (linja) dell’abito di gala, per la cui lavorazione era utilizzata una “cornice” di forma rettangolare e il cui intaglio era ottenuto mediante un ago di istrice.
Il lavoro dei filati ai ferri era un tempo indirizzato soprattutto a produrre calze (kallucjet), mentre esso è tutt’oggi è molto diffuso in paese per la confezione di svariati prodotti artigianali.